giovedì, settembre 20, 2007

Lamentele

Sono fastidiose? Legittime? Inutili? Forse tutte e tre le cose. Però ci si deve passare attraverso. Forse sono gli spifferi del coperchio del vaso di Pandora. Già, prima che esploda tutto, meglio sfogare a poco a poco con qualche "elegia" (se siete poeti) e se no con delle sane sessioni di lamento. Che, a seconda del carattere del lamentante, può assumere i colori dell'invettiva, o dell'autocommiserazione.

Eccomi qui, mi viene in mente di scrivere le mie pene, proprio a seguito di una densa giornata di lamenti. Giusti, per altro, e quindi legittimi, ben distribuiti tra diversi innocenti che, per essere amici miei, sono incappati in una di queste giornatine dedicate all'insulto globale. Una giornata davvero buia che mi ha ridotto con la faccia di un lottatore (di Sumo?) al termine del match... e me l'hanno pure detto. Però la sera, una ventata di genuinità, quattro risate iniziate con un sorrisetto sotto i baffi e poi via! un altro V-day, ma all'indirizzo di chi so io.

Anche l'incazzatura è energia che segue le leggi della fisica (?): nulla si crea nè si distrugge... ma si trasforma. E' sorprendente. Ed è anche una scappatoia. Si può scegliere: preferisci farti un fegato così o usare l'energia per costruire qualcosa? Ok, ora faccio la ganza, la filosofa, ma ieri avrei illuminato NYC con la rabbia che avevo in corpo (energie rinnovabili, purtroppo!). Oggi volo alto... o almeno ci provo. Accidenti, la mia memoria sforacchiata e la scuola moderna non mi permettono di citare molti versi della tradizione, e quindi un bel "non ti curar di loro, ma guarda e passa" è l'unico ritornello che mi viene. Però ci sta tutto. Vediamo chi avrà ragione alla fine. Magari gli altri, ovvero il motivo della rabbia e delle lamentele, ma solo se si guarda in ambito ristretto. Per ora la vittoria è quella di non pensarci.
E di poter essere libera, eventualmente, per reggere le giornate no di qualcun altro.

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