martedì, marzo 27, 2007

I Colori dell'Orchestra

Si comincia!
Siamo sotto data con i concerti de "Il Suono dell'Olimpico". Anzi, per me e per altri che ci lavorano molto più di me, si tratta di un momento frenetico: siamo nel vivo delle danze da un po' e ormai si devono cominciare a vedere i risultati.
Manifesti affissi (fatica composititva di Loriana Martin che ha saputo conciliare tutte le istanze che venivano da diverse persone dell'Orchestra), fogli di sala quasi pronti, e comunque dati alle stampe (un ringraziamento ai tipografi, che portano una pazienza da santi), comunicato quasi inviato (e qui mi devo dare da fare io), spot su classica in via di definizione, inviti fatti ... l'orchestra la parte la sa da tempo, il coro ha prove anche domani... cosa mancherà?
Che arrivi domenica, ore 20 in punto (cominciamo ad abituarci ad andare a concerto prestino, che poi resta il tempo per una cena e quattro chiacchiere, invece di scappare tutti a casa "che domani si lavora", in pieno stile Nordest).

Per la cronaca, e anche per chi volesse venire ad ascoltare la musica, tocca al Requiem di Mozart. Già sentito? Già, però... ogni volta si rinnova la magia della musica dal vivo, della passione da condividere con chi ti sta di fronte, tutti impegnati ad interpretare le note ma anche le intenzioni dell'autore, nella fuggevolezza dell'esecuzione dal vivo, dove ogni persona, dal direttore a quello in fondo seduo sui gradini che non ha trovato un posto a sedere, mette un tassello, più o meno al centro della scena, per far venire fuori un disegno ogni volta diverso.

Oggi, però, c'è la sensazione che ci sia qualcosa che ci sta sfuggendo, qualcosa che stiamo dimenticando. Mi fa sentire come quando devi prendere un treno, la mattina presto. Valigia fatta ma ... chissà cosa sto lasciando a casa, che ti viene in mente quando sei in terra di nessuno. Speriamo non sia così. La frenesia si placherà nell'attimo di silenzio prima delle prime note dei violini, quando il gesto del direttore tiene tutti sospesi. A quel punto, nulla più di cui preoccuparsi. Possiamo lasciarci andare alla musica, come se si scivolasse tra le braccia di Morfeo. E il naufragar sarà particolarmente dolce...