giovedì, agosto 07, 2008

Nulla accade per caso

Udite udite! Non sono io a dirlo, e nemmeno le mie amiche che (per gioco?) mi leggono i tarocchi, bensì fior fiore di analisti junghiani... insomma ho scoperto la storia delle "coincidenze significative", che mi piace molto e che, immodestamente, ho sempre saputo, in cuor mio. D'altra parte i paroloni degli studiosi non servono che ad etichettare cose che appartengono a noi comuni "clienti"...

Dunque, citando a memoria un'opera già divulgativa di per sè (temo sia il telefono senza fili), viene fuori che non è strampalato affatto pensare che non siamo noi gli autori della nostra storia. E' questo che ho sempre sentito! Noi siamo i protagonisti, questo sì. La nostra vita come un racconto, la nostra vita assetata dei racconti degli altri. Dunque, noi agiamo ma non sempre per nostro causare gli eventi (questa è la parte che mi piace). Ci sono anche altre cose, che esulano da una più o meno evidente programmazione. Quella programmazione che sempre più ci intossica la vita, secondo me. Nel nostro raccontarci, quante volte il consiglio da dare e ricevere è "lasciati vivere", "lascia un margine di incalcolato". Vogliamo pensare che c'è qualcuno o qualcosa che ha il ruolo dell'oste, senza il quale i conti è meglio non farli? Ecco... facciamo un po' come crediamo.

E poi, coincidenza! ti accorgi che hai vissuto una delle storie del libro. Che ha un significato, che ti "spiega" il senso delle coincidenze come momenti di "epifania" in cui ti risvegli dall'ipnosi in cui credi di essere tu al timone della nave, e scorgi, per un attimo, che sei solo la nave e che dovresti dare retta al tuo timoniere, chiamandolo con il nome che preferisci.